Rima – Ecco i risultati

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Rima – Ecco i risultati

16 Ottobre 2023

Descrizione progetto

Tra risultati e criticità un bilancio puntuale dell’affido in Puglia: 15 progetti, 11 Ambiti territoriali coinvolti, 137 le persone disponibili all’affido e formate, 62 i nuclei familiari negli elenchi delle famiglie affidatarie, 47 i minori per i quali si è avviato un progetto di affidamento familiare.
Un’analisi territoriale puntuale, quella presentata lo scorso 18 giugno a Bari presso il Cineporto a conclusione del progetto RIMA (Ricerca Indagine Monitoraggio sull’Affidamento familiare) condotta dal gruppo di lavoro coordinato da Giovanna Magistro (Cristina Di Modugno, Paola Angarone, Tiziana Mangarella, Angela Lacitignola, Nicola Schingaro, Daniela Genco, Patrizia De Pergola, Giulia Sannolla).
La ricerca, articolata in più azioni, si è sviluppata secondo due direttrici: una prima, prettamente qualitativa e valutativa,
orientata ad un’analisi più generale di meccanismi funzionali e disfunzionali alla piena attuazione della L. 149/2001 in Puglia, delle buone e cattive prassi organizzative e gestionali, nonché, dei complessi processi che governano le esperienze di affidamento familiare; una seconda, quali-quantitativa, finalizzata al monitoraggio e alla valutazione dei progetti di promozione dell’affidamento familiare di minori realizzati dai Comuni finanziati dalla Regione Puglia poco dopo l’emanazione delle Linee Guida (BURP 96 del 2007). Complessivamente sono stati 11 gli Ambiti Territoriali, distribuiti tra le sei province pugliesi, ad aver avuto accesso al finanziamento, per un totale di 15 progetti. Di questi, solo 7 risultano conclusi tra il 2009 e il 2010, per 3 progetti c’è stata una rinuncia, mentre 5 risultavano ancora in corso al 30 giugno 2011, data della rilevazione. L’indagine ha messo in luce diversi punti di criticità ma anche risultati significativi da un punto di vista dell’impatto territoriale e della ricaduta sulle scelte programmatorie fatte dagli Ambiti con il secondo piano sociale di zona. Il maggior investimento è stato fatto sulle azioni di coinvolgimento della società civile, della sensibilizzazione alla cultura dell’affidamento familiare e della tessitura delle reti. Azioni di formazione, sensibilizzazione, promozione, si sono sostanziate in una buona risposta dei territori e nella creazione di un primo bacino di potenziali famiglie accoglienti: 172 tra operatori e esperti coinvolti, circa 600 le persone coinvolte dalla sensibilizzazione, 137 le persone che si sono dichiarate disponibili all’affido e che hanno partecipato alla formazione, 62 i nuclei familiari inseriti negli elenchi delle famiglie affidatarie, 47 i minori per i quali si è avviato un progetto di affidamento familiare. Un altro risultato positivo ha riguardato la creazione di un linguaggio comune tra operatori del settore che, in alcuni ambiti territoriali, ha favorito l’integrazione sociosanitaria, anche attraverso la definizione di protocolli operativi tra Comuni e Asl, e l’implementazione delle reti territoriali. Più difficoltosa è risultata, invece, la capacità di rispondere ai fabbisogni di particolari target (neonati, disabili, stranieri non accompagnati, ecc.), assenti dalle progettualità presentate o, comunque, di difficile gestione (ultra-diciottenni). Anche l’attenzione alla famiglia d’origine è stata piuttosto limitata nelle azioni messe in campo, sia per tipologia di progetti presentati, sia per condizioni strutturali che hanno costituito un impedimento in tal senso. Difficili anche i tentativi di interconnessione con le Politiche attive del lavoro, sia per le famiglie d’origine sia per i ragazzi affidati, qualora maggiorenni.
Un’ulteriore criticità, emersa dall’analisi delle relazioni sociali prodotte dagli ambiti territoriali per l’anno 2010, è che non sempre le sperimentazioni prodotte hanno trovato continuità nei nuovi piani sociali di zona con il risultato della “dispersione” nel tempo di processi positivi avviati. Inoltre, solo in 11 ambiti territoriali si rileva la presenza di elenchi famiglie affidatarie anche se manca del tutto il dato relativo al numero di famiglie iscritte.

“In questa direzione – ha annunciato la dirigente regionale del Servizio Programmazione e Integrazione sociosanitaria Anna Maria Candela, in occasione del convegno RIMA del 18 giugno presso il Cineporto di Bari –andranno le risorse economiche, circa 3 milioni di euro, previste dalla linea di intervento “Piano straordinario per l’affido” del II Piano Regionale per le Famiglie”

Fonte: PugliaSocialeNews n.7
http://www.regione.puglia.it/web/packages/progetti/pugliasociale/PSN%20200/72012.pdf

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Dettagli progetto

Durata: Dal 1/08/2012 al 1/08/2012
Livello Territoriale: Regionale
Ente Finanziatore: Regione Puglia - Osservatorio regionale politiche sociali
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