La globalizzazione sta trasformando profondamente le societá occidentali: numerosisono gli aspetti nella vita quotidiana di ciascun individuo che stanno cambiando. In una fase di cosí grandi cambiamenti ad un sindacato attento é apparso importante rafforzare la propria conoscenza circa la condizione giovanile per poter orientare politiche, interventi e forme della partecipazione e dell’agire sociale. Questo ricerca parte da questo forte bisogno conoscitivo e fornisce alcune interessanti risposte analizzando,attraverso un rigoroso percorso di ricerca sul campo, un ampio campione di giovani della provincia di Taranto. Quale cultura del lavoro hanno questi giovani? Quale ruolo attribuiscono al lavoro nella loro vita? Come vi si accede e che importanza hanno, nell’entrata nel mercato del lavoro, i servizi, ilsistema educativo, la famiglia? Ha ancora senso parlare di identità sociale dellavoro? Il quadro che ne esce non é esaltante: i giovani tarantini sembrano immersi in un groviglio di problemi antichi a cui si sommano le nuove fragilitá delle societá post-industriali. Al lavoro conducono le vie di sempre, laraccomandazione e le amicizie giuste, la presenza delle donne nel mercato dellavoro é ridicola, il welfare, come colonna portante delle societá industrialiappare inesistente. Accanto a questi atavici problemi si sommano i nuovi: laprecarietá del lavoro ed il basso livello salariale della“generazione 1000eurista”, la difficoltá a “mettere su famiglia” e la perdita di valori collettivi.
Realizzato con il contributo della Regione Puglia, Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore Avviso n. 1/2018 “Puglia Capitale Sociale 2.0” – LINEA A. CUP B63J2000050009